Campus Universitario
Dalmine, Italia

Anno: 2017 – in corso
Committente: Università degli Studi di Bergamo
Superficie: 3.300 mq

L’intervento si inserisce all’interno di un sito in cui è già da tempo avviato un tipico processo di rigenerazione urbana di un brownfield industriale. Il processo è quindi partito da una necessaria ed attenta interpretazione dei luoghi e delle caratteristiche del contesto urbano. Il primo intento è stato quello di fare affiora­re un “Topos”, una traccia, che come i solchi di un terreno da arare, evidenziasse un nuovo tessuto, nuovi assi, nuove gerarchie. Da qui nasce l’idea del “Decumano” un asse principale, generatore, dorsale di una nuova visione di sviluppo. Sul Decumano si articolano i percorsi ed il rapporto funzionale tra i volumi e gli spazi aperti, questi rappresentano il naturale tessuto connettivo del Campus mentre il disegno del verde dà ritmo e gerarchie rendendo i luoghi riconoscibili ed unitari.
Il progetto di recupero dell’ex centrale Enel e del nuovo edificio per aule e spazi per gli studenti, diventa elemento baricentrico di questo nuovo sistema unificante. L’edificio esistente, liberato dai corpi aggiunti ad ovest, ha una chiarezza volumetrica e strutturale che suggerisce sin da subito un utilizzo il più possibile libero da partizioni interne. Il nuovo edificio parte con l’articolazione di un primo volume allineato longitudinalmente ad ovest sull’esistente, la parte più trasparente diventa una cerniera specificatamente adibita alla distribuzione verticale sia della parte esistente che del nuovo edificio; la parte più opaca contiene su tre livelli gli uffici per i docenti.
L’edificio si sviluppa poi ortogonalmente all’asse decumano, e richiude lungo viale Marconi definendo quindi con tre quinte una “Piazza” che costituisce la testa di un più ampio futuro “common” del campus che potrà svilupparsi verso est, lungo il decumano.
Il nuovo edificio si distende sul lotto mantenendo una altezza contenuta, senza cercare una competizione volumetrica con l’edificio esistente, ma trovando un più equilibrato confronto con gli spazi aperti e le alberature. L’articolazione dell’impianto architettonico avviene per aggregazione dei volumi delle aule, riconoscibili nella loro funzione anche all’esterno. Sollevati da terra con eleganti strutture che li sostengono come sulla punta delle dita, definiscono la Piazza ed il fronte su Viale Marconi. È proprio da questo lato, verso la città che la superficie inferiore dei volumi delle aule, modellata per rispondere alle esigenze funzionali interne, offre un invito ad accedere liberamente nella Piazza su cui affacciano le funzioni pubbliche ed aggregative dell’edificio, creando un ideale luogo di incontro tra città e campus.